lunedì 23 giugno 2008

And the winner is...

Quindi rivela di ispirarsi politicamente a Ronald Regan e spiega: «Anche lui è entrato in politica arrivando dal mondo dello spettacolo. Guardato con sospetto, diffidenza e sufficienza, si è poi dimostrato uno dei più grandi politici della storia americana».

L'avevate indovinato tutti: non poteva che essere la nostra amata Mara. Bella e brava questa ministra nostra! Questa mattina, senza notaio alcuno, ho estratto a sorte il nome del vincitore. E ora vi annuncio che la culona - perché di donna si tratta - che si aggiudica il libro doppio della mia biblioteca è l'Archilella! Contattata dal cassiere della Bottega dei giocattoli di carta e invitata a scegliere da un elenco, Lella ha optato per la prestigiosa biografia con dvd di padre Placido Cortese, delle edizioni Messaggero Padova. Un libro che era addirittura triplo! Che dire? Congratulazioni. E grazie a tutti i partecipanti. Libri doppi ne ho ancora un po'... prima o poi un altro concorso arriva.

venerdì 20 giugno 2008

Blackberry, atto terzo

Nuovo episodio nella continua lotta tra la macchina infernale che porta il nome di una specie di frutto di bosco e la massa di colleghi che come me l'ha ricevuto in dotazione aziendale. Qui trovate il racconto di Sorella Marta, che - come Giacobbe nel deserto - ha combattuto e vinto. Perché il segreto, insegna SM, non è più "spegni e riaccendi", bensì "estrai e reinfila".

mercoledì 18 giugno 2008

La grandezza dei solitari

È uscito sui quotidiani del gruppo E Polis oggi, 18 giugno 2008.

Se n'è andato in punta di piedi. Mario Rigoni Stern, il Sergente nella neve, uno dei grandi della letteratura del Novecento, è morto nella sua casa di Asiago lunedì sera. Solo ieri, a funerali già celebrati in forma privata, per sua espressa volontà, la famiglia ha reso pubblica la notizia. Ottantasei anni, Rigoni Stern conviveva dallo scorso autunno con un male incurabile. I suoi resti riposano sotto una semplice croce di abete.

«Di lui ho un ricordo unico, nel senso che nascono molto raramente persone piene di virtù come lui», racconta Andrea Zanzotto, costernato. «Si dedicò alla letteratura come all’impegno civile, antesignano della conservazione dell’ambiente», sottolinea il poeta di Pieve di Soligo. Di «impegno civile mai interrotto» parla anche Walter Veltroni: «Se ne va - sottolinea - un uomo straordinario che avevamo imparato a conoscere nelle sue pagine realistiche e incantate». Per il presidente del Veneto Giancarlo Galan, «resterà in eterno una guida morale e culturale per le future generazioni». Mentre lo scrittore Ferdinando Camon sottolinea: «Era grandissimo, aveva la grandezza che hanno i solitari».

«Mario Rigoni Stern non è uno scrittore di vocazione», scriveva Elio Vittorini nella prefazione alla prima edizione de Il sergente nella neve. Un non-scrittore che ha saputo negli anni conquistare un pubblico sempre più vasto, partendo proprio dal racconto della “sua” ritirata di Russia. Ricordi scritti con uno stile insieme semplice e ricercato, nel lessico più che nella costruzione, che lo fecero entrare nella corte di Giulio Einaudi: scrittori figli della Seconda guerra mondiale e di un Fascismo conosciuto da bambini come l'unico mondo possibile e riscoperto a vent'anni nella sua tragicità. Quando nel 1953 Einaudi stampa per i Gettoni la prima edizione del Sergente, Rigoni Stern è un tranquillo dipendente del Catasto di Asiago. Molti anni dopo, in Amore di confine, racconterà un episodio di quei giorni, in cui l'«avventizio di 3ª Cat. signor Rigoni Mario» si ritrova con una giornata di paga e una di ferie in meno per essersi assentato dall'ufficio. Motivo: «Si è recato a Viareggio per ricevere un premio letterario». Fatto che evidentemente i superiori non ritenevano giustificazione sufficiente. Anche se quel premio - cinquecentomila lire e l'occasione per conoscere Gadda, Ungaretti, Flora, Mondadori, Olivetti - sarà il primo di un elenco che ricostruire per intero è impossibile.

Riconoscimenti ricevuti per la capacità di parlare dritto al cuore che dal Sergente in poi non l'ha più abbandonato, fino ai Racconti di guerra del 2006. Due libri, il primo e l'ultimo, accomunati dal medesimo tema - il secondo conflitto mondiale - che punteggerà tutta la produzione dello scrittore. Pagine fatte di terra e di odori, di viscere, di sudore. Di desiderio del ritorno. Del sogno di una baita dove rincasare, di una tana da costruirsi per mettere definitivamente fuori dalla porta orrori ed egoismi. Quella tana se l'era costruita ai margini di Asiago, dove i campi pian piano si trasformano nel bosco. Lì dentro la sua vita si è fermata. Da lì il Sergente continua a raccontare.

martedì 17 giugno 2008

Addio Sergentmagiù


Mario Rigoni Stern (1921-2008)

Io Mario Rigoni Stern non ho mai voluto conoscerlo. Anche se non era difficilissimo trovare il modo di incontrarlo "casualmente" camminando in Valgiardini o in altre zone vicine alla sua tana asiaghese o in uno degli incontri pubblici. Anche se lo amavo davvero. Se mi chiedete il motivo, ve ne dico due. Il primo: da piccolissimo, nel corso di una serata a Cesuna, sull'Altopiano, mio nonno litigò di brutto con lui. Davanti a tutti. Il secondo: avevo paura di restare in qualche modo deluso dall'incontro. Deluso da me, beninteso, non da lui. Dall'incapacità di dirgli tutto quello che sentivo per lui. Tutto quello che le sue pagine mi hanno regalato. Buon viaggio, Sergentmagiù. E buon ritorno a baita.

venerdì 13 giugno 2008

Serendipità

Mentre pensavo a tutt'altro - ero affaccendato a raccogliere spunti per un pezzo di fuffa pura che esce domani - è scoccata l'illuminazione.

Alla fin fine, il giornale è quella cosa sulla quale poggi il culo quando vuoi sederti senza sporcarti.

Forse, anzi ne sono quasi certo, qualcun altro ci ha già pensato prima di me. Ma io penso che adesso sono un po' più riconciliato con questo pazzo mondo dei giornalai, che si prendono troppo sul serio. E espongo tutto nella vetrina della bottega. E scusate se ho scritto culo. Lo so che si chiama deretano.

mercoledì 11 giugno 2008

Indovina indovinello


Indovinello... a chi si riferisce lo stralcio di articolo che riporto qui sotto? Potete partecipare scrivendo la soluzione - motivata - in un commento a questo post. Tra quanti posteranno la risposta esatta sarà estratto a sorte il vincitore di un magnifico libro tra quelli doppi della mia biblioteca.

Quindi rivela di ispirarsi politicamente a Ronald Regan e spiega: «Anche lui è entrato in politica arrivando dal mondo dello spettacolo. Guardato con sospetto, diffidenza e sufficienza, si è poi dimostrato uno dei più grandi politici della storia americana».

Dai... basta pensarci un po' e ci si arriva. Le risposte vanno motivate!

martedì 10 giugno 2008

Studentesse svogliate

Per la serie: cazzate che capitano. Sul giornale di oggi una collega et amica fa una bella paginetta sui corsi di recupero istituiti da Fioroni e confermati dalla Gelmini per gli studenti delle superiori. Vien fuori che in due scuole della mia città bisogna pure pagare per frequentarli. La foto a corredo del pezzo ritrae due studentesse svogliate sedute al banco.
Oggi arriva questa mail da un lettore:
Voglio farvi notare che la foto di pag. 23 delle due "studentesse" riguardo all'articolo sull'istruzione altro non è che la foto delle T.A.T.U gruppo pop di qualche anno fa.
Lo sapevate?
Saluti, un lettore
Sempre meglio di quella volta che in un pezzo su una banda di spacciatori di coca finì la foto dell'assessore regionale alla sanità...