Questa devo condividerla con voi.
Una scoperta rivoluzionaria per "il modus vivendi della donna moderna".
Signore, con gioia e un po' di emozione vi presento Shewee, "un dispositivo in plastica stampata, con uno speciale design ergonomico, che consente alle donne di qualsiasi età di urinare restando in piedi e senza necessariamente togliersi i vestiti". La notizia arriva da L.R. della XXX Sas, che ci comunica la notizia inviando una mail alla redazione: «Avremmo picere di portare a conoscenza delle vostre lettrici - scrive il solerte ufficiale di stampa nel comunicato - quanto sopra sinteticamente riportato, e a tale scopo abbiamo predisposto un breve articolo redazionale, informativo e non pubblicitario, che vi chiediamo di pubblicare sulle vostre riviste e che troverete in allegato». A prescindere dalle virgole, traduco: scriveteci un articolo gratis. Beh, grazie a L.R. perché mi ha donato due minuti di allegria. Donne, che pensate della trovata?
lunedì 28 luglio 2008
giovedì 24 luglio 2008
Lo giuro
martedì 22 luglio 2008
Tra le due ferie
Vi avviso che 'sto giro niente Mara, niente Studiaperti, solo una lunga lamentazione senza troppo senso su qualcosa che rimugino da qualche giorno. Un post un po' palloso, quindi se non volete rompervi le scatoline potete saltare. Se leggete, non fate finta di non averlo letto. Due righe da chi mi conosce mi fanno piacere.
Rientrato domenica pomeriggio dalle ferie, all'orizzonte ferie più lunghe a partire dal due agosto. Nel frattempo un ritorno pesante al lavoro. Poca, pochissima voglia di fare. Elezioni del Cdr (comitato di redazione, cioè i rappresentanti sindacali della redazione) finite piuttosto male, con la vittoria di un "pacchetto" di candidati che credo non abbia la tutela dei nostri interessi come primo obiettivo. L'altissima probabilità che al prossimo giro di nomine resterò un bottegaio semplice, mentre altri con alle spalle gestioni fallimentari e incapacità conclamate diventeranno capobottega o vicecapobottega per come hanno usato le loro doti linguistiche col padrone. Ma non c'è solo questo.
Da qualche giorno mi sono iscritto a Facebook. Non so se lo conoscete, è un social network attraverso il quale puoi trovare i tuoi amici o conoscenti iscritti. Grazie a questo sito ho ritrovato un bel po' di gente dei tempi della California (ci sono stato per un anno accademico, ma questa è un'altra storia), dell'università, di scuola. E ho ripensato a quando, guardando al futuro, mi pensavo ovunque. Giornalaio sì - è sempre stato il mio sogno - ma giornalaio ubiquo. Magari non famoso, ma in giro per il mondo a vedere e poi raccontare quello che avevo visto.
E invece sono rinchiuso tra quattro mura, nella mia mediacittàdelnord. Senza stimoli. E faccio di uno stipendio onorevole e di un articolounopiùunicocheraroconunmercatodellavorocosìsaturo (come dicono tanti colleghi... e lo dicono così, tutto d'un fiato) la zavorra e la scusa per non mollare tutto e cercare quello che ho sempre sognato e che ora rischia di trasformarsi solo in un rimpianto, in un "era il mio sogno". Io voglio raccontare. Raccontare scrivendo. Raccontare in un modo diverso, cioè coordinando il lavoro di una redazione, mi va benissimo. Ma datemi gli strumenti per farlo davvero. E ditemi se faccio male o bene il mio lavoro. E almeno ricordatevi il mio nome.
Un discorso un po' da Geppetto, anche contorto, che non vorrei fare perché odio questo genere di lamentationes che non conducono a nulla, ma in questi giorni mi sento così. E in fondo Geppetto lo sono sempre stato, anche a 16 anni. Ma forse a 27 voglio diventare Mangiafuoco.
Rientrato domenica pomeriggio dalle ferie, all'orizzonte ferie più lunghe a partire dal due agosto. Nel frattempo un ritorno pesante al lavoro. Poca, pochissima voglia di fare. Elezioni del Cdr (comitato di redazione, cioè i rappresentanti sindacali della redazione) finite piuttosto male, con la vittoria di un "pacchetto" di candidati che credo non abbia la tutela dei nostri interessi come primo obiettivo. L'altissima probabilità che al prossimo giro di nomine resterò un bottegaio semplice, mentre altri con alle spalle gestioni fallimentari e incapacità conclamate diventeranno capobottega o vicecapobottega per come hanno usato le loro doti linguistiche col padrone. Ma non c'è solo questo.
Da qualche giorno mi sono iscritto a Facebook. Non so se lo conoscete, è un social network attraverso il quale puoi trovare i tuoi amici o conoscenti iscritti. Grazie a questo sito ho ritrovato un bel po' di gente dei tempi della California (ci sono stato per un anno accademico, ma questa è un'altra storia), dell'università, di scuola. E ho ripensato a quando, guardando al futuro, mi pensavo ovunque. Giornalaio sì - è sempre stato il mio sogno - ma giornalaio ubiquo. Magari non famoso, ma in giro per il mondo a vedere e poi raccontare quello che avevo visto.
E invece sono rinchiuso tra quattro mura, nella mia mediacittàdelnord. Senza stimoli. E faccio di uno stipendio onorevole e di un articolounopiùunicocheraroconunmercatodellavorocosìsaturo (come dicono tanti colleghi... e lo dicono così, tutto d'un fiato) la zavorra e la scusa per non mollare tutto e cercare quello che ho sempre sognato e che ora rischia di trasformarsi solo in un rimpianto, in un "era il mio sogno". Io voglio raccontare. Raccontare scrivendo. Raccontare in un modo diverso, cioè coordinando il lavoro di una redazione, mi va benissimo. Ma datemi gli strumenti per farlo davvero. E ditemi se faccio male o bene il mio lavoro. E almeno ricordatevi il mio nome.
Un discorso un po' da Geppetto, anche contorto, che non vorrei fare perché odio questo genere di lamentationes che non conducono a nulla, ma in questi giorni mi sento così. E in fondo Geppetto lo sono sempre stato, anche a 16 anni. Ma forse a 27 voglio diventare Mangiafuoco.
giovedì 10 luglio 2008
Mara per sempre
La bella e competente ministra Mara ha subito ripetuti attacchi e accuse che non sto qui a ripetere perché questa è la Bottega dei giocattoli di carta e non il Boudoir della sora Guzza. Ma la nostra amata Carfy, che tanto bene ha fatto all'Italia con la sua rubrica di consigli con Antonio Lubrano, sa reagire decisa. E incassa attestati di solidarietà bipartisan, come spiega repubblica.it.
«Alcune donne del Pdl hanno manifestato solidarietà nei suoi confronti dopo gli attacchi di piazza Navona. Si aspettava qualche parola da parte del Pd?
Non è il mio primo pensiero, ma non è detto che non arrivino altri attestati. La giornata è ancora lunga no? Poco fa mi è arrivato un sms molto carino da parte di Paola Binetti».
Ma lo sapevate che la brava Mara, quando vede la bustina degli sms lampeggiare sul suo cellulare, ha sempre la tentazione di chiedere al Comitato se dentro c'è il Superpremio?
«Alcune donne del Pdl hanno manifestato solidarietà nei suoi confronti dopo gli attacchi di piazza Navona. Si aspettava qualche parola da parte del Pd?
Non è il mio primo pensiero, ma non è detto che non arrivino altri attestati. La giornata è ancora lunga no? Poco fa mi è arrivato un sms molto carino da parte di Paola Binetti».
Ma lo sapevate che la brava Mara, quando vede la bustina degli sms lampeggiare sul suo cellulare, ha sempre la tentazione di chiedere al Comitato se dentro c'è il Superpremio?
mercoledì 9 luglio 2008
Chiudete quello Studio
Classico pezzo di Studio Aperto sul clima. Vabbè, si sa che per il telegiornale di Italiauno non esistono le mezze stagioni, quindi o è emergenza caldo o è allarme freddo.
Ma oggi ho visto una cosa davvero incredibile: una giornalista d'assalto in giro sui bus romani con la missione di dimostrare che dentro ci fa caldo. Mostrava orgogliosa, stretto in pugno, un termometro digitale. Che segnava - aria condizionata a palla o guasta poco importava - 36 gradi in tutti gli autobus "visitati". Non è che la temperatura era quella della sua mano?
Per non farsi mancare niente, dopo il servizio sulla temperatura corporea della sana telegiornalista, un bel pezzo sulle nuove offerte di Mediaset Premium. Cioè un pezzo pubblicitario, che dovrebbe portare l'Ordine all'apertura di un fascicolo e magari a qualche sanzione per chi si è prestato a firmarlo oltre che per il direttore. Ma si sa, il contratto e l'etica professionale te li fanno studiare per lo scritto all'Ergife e l'orale al lungotevere de' Cenci... poi ti puoi pure scordare tutto.
venerdì 4 luglio 2008
No thanks, I'm on a diet
Niente pasta, niente dolci. Niente birra. Per almeno un mese. C'è fermento in bottega, perché il Giornalaio si è messo in dieta. «Dieta seria», spiegava ieri notte alla sua vicina di casa mentre fumava la terza Camel ammazza-fame. Nessun turbamento negli occhi della simpatica T., probabilmente avvezza a dichiarazioni d'intenti nutrizionistiche da parte di mamme e amiche, sistematicamente smentite da brioche trangugiate senza ritegno. «Dieta di dietologo», sfoderava allora il giornalaio. Colpendo nel segno: lo sguardo di T., tra l'ammirazione e il compatimento accompagnava un laconico «Allora fai sul serio».
Beh, non lo so se faccio sul serio. Però da tanto volevo mettermi in regola. Ottantasei chili e una pancia che mi rompe sono stati la molla, insieme alla necessità di mettere un po' d'ordine in un regime alimentare devastante. Quindi, approfittando del fatto che la mutua della nostra casta di bottegai di carta passa anche le visite dietologiche, mercoledì mi sono trovato faccia a faccia con il dottor R. "Specialista in nefrologia e scienza dell'alimentazione" recita la pomposa carta intestata. Questo dottor R., cecato come pochi, assolutamente incapace di rileggere la propria scrittura, sovrappeso come solo un dietologo può essere (è un po' come per i parrucchieri calvi... un conto è la teoria, altro la pratica), sembra la versione buona del dottor Birkermeier. Ve lo ricordate il dottor Birkermeier? Era quello di «Fuori croccante panatura, dentro kvore di patata. Peccato tu non pozza manciare». Ma sì: il dietologo di Fantozzi nel terzo film della serie, Fantozzi contro tutti. Versione buona. Così, mentre il dottor B. costringeva il povero ragioniere a prolungati digiuni aiutandosi con convincenti scudisciate, il dottor R. ha adottato un'arma molto più potente: il sorriso. Così, sorridendo sorridendo, mi ha tolto per un mese pasta, birra, dolci, uova. Ed è riuscito perfino a farmi promettere che una volta alla settimana troverò il tempo di dedicarmi a un po' di moto. Chi mi conosce sa che io sto all'attività sportiva come Bice Biagi al giornalismo. Comunque sapete una cosa? Qualche mio amico, conoscendomi forse meglio di me, forse pensa che non reggerò per molto. E boh, magari sarà così. Ma io per il momento ci credo. Ne riparliamo al prossimo controllo: «trenta luglio, con tre chili in meno». Speriamo. E fatemi gli auguri.
P.S. Se qualche collega vede un idiota che si aggira per conferenze stampa con una mela al seguito... beh, sono io con il mio spuntino di metà mattina. «Non lo può saltare», mi ha detto il mio personale Birkermeier. Con il sorriso stampato in faccia, e io non ho potuto fare a meno di obbedire.
Beh, non lo so se faccio sul serio. Però da tanto volevo mettermi in regola. Ottantasei chili e una pancia che mi rompe sono stati la molla, insieme alla necessità di mettere un po' d'ordine in un regime alimentare devastante. Quindi, approfittando del fatto che la mutua della nostra casta di bottegai di carta passa anche le visite dietologiche, mercoledì mi sono trovato faccia a faccia con il dottor R. "Specialista in nefrologia e scienza dell'alimentazione" recita la pomposa carta intestata. Questo dottor R., cecato come pochi, assolutamente incapace di rileggere la propria scrittura, sovrappeso come solo un dietologo può essere (è un po' come per i parrucchieri calvi... un conto è la teoria, altro la pratica), sembra la versione buona del dottor Birkermeier. Ve lo ricordate il dottor Birkermeier? Era quello di «Fuori croccante panatura, dentro kvore di patata. Peccato tu non pozza manciare». Ma sì: il dietologo di Fantozzi nel terzo film della serie, Fantozzi contro tutti. Versione buona. Così, mentre il dottor B. costringeva il povero ragioniere a prolungati digiuni aiutandosi con convincenti scudisciate, il dottor R. ha adottato un'arma molto più potente: il sorriso. Così, sorridendo sorridendo, mi ha tolto per un mese pasta, birra, dolci, uova. Ed è riuscito perfino a farmi promettere che una volta alla settimana troverò il tempo di dedicarmi a un po' di moto. Chi mi conosce sa che io sto all'attività sportiva come Bice Biagi al giornalismo. Comunque sapete una cosa? Qualche mio amico, conoscendomi forse meglio di me, forse pensa che non reggerò per molto. E boh, magari sarà così. Ma io per il momento ci credo. Ne riparliamo al prossimo controllo: «trenta luglio, con tre chili in meno». Speriamo. E fatemi gli auguri.
P.S. Se qualche collega vede un idiota che si aggira per conferenze stampa con una mela al seguito... beh, sono io con il mio spuntino di metà mattina. «Non lo può saltare», mi ha detto il mio personale Birkermeier. Con il sorriso stampato in faccia, e io non ho potuto fare a meno di obbedire.
mercoledì 2 luglio 2008
Che faccio, ci vado?
Preg.mo Signore
abbiamo il piacere di invitarLa a far parte della Giuria per la selezione provinciale di Miss Italia.
La manifestazione, come avrà avuto modo di apprendere, è in programma sabato prossimo, 5 luglio, alle ore 21 in piazza xxx Xxxxxxxx.
Grati se vorrà confermarci l'accettazione, cogliamo l'occasione per porgere i ns. migliori saluti.
Con viva cordialità
Xxxxxx Xxxxxxxxxxx
Presidente Xxxxx Xxxxxxx Spa
Che faccio? Ci vado?
abbiamo il piacere di invitarLa a far parte della Giuria per la selezione provinciale di Miss Italia.
La manifestazione, come avrà avuto modo di apprendere, è in programma sabato prossimo, 5 luglio, alle ore 21 in piazza xxx Xxxxxxxx.
Grati se vorrà confermarci l'accettazione, cogliamo l'occasione per porgere i ns. migliori saluti.
Con viva cordialità
Xxxxxx Xxxxxxxxxxx
Presidente Xxxxx Xxxxxxx Spa
Che faccio? Ci vado?
martedì 1 luglio 2008
Tentazioni irresistibili
Non so voi, ma io fatico a resistere a certe tentazioni. Qualche giorno fa ci sono caduto di nuovo. Ancora una volta ho digitato quell'indirizzo sulla barra di Firefox. E sono finito in quel sito che tanto mi attrae. Una email piena di banner mi aveva convinto a tornarci. Quaranta per cento di sconto su uno sbanderno di libri. E io ai libri - soprattutto a quelli in offerta - non resisto. Così, ecco le mie prossime letture estive:
Ed Moloney, La storia segreta dell'Ira
Nick Hornby, Alta fedeltà
Nick Hornby, Non buttiamoci giù
Boris Pasternak, Il dottor Zivago
Charles Bukowski, Compagno di sbronze
Charles Bukowski, Pulp
Charles Bukowski, Taccuino di un vecchio sporcaccione
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River
Giovannino Guareschi, La favola di Natale
Se avete consigli letterari, beh, li accetto volentieri!
Ed Moloney, La storia segreta dell'Ira
Nick Hornby, Alta fedeltà
Nick Hornby, Non buttiamoci giù
Boris Pasternak, Il dottor Zivago
Charles Bukowski, Compagno di sbronze
Charles Bukowski, Pulp
Charles Bukowski, Taccuino di un vecchio sporcaccione
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River
Giovannino Guareschi, La favola di Natale
Se avete consigli letterari, beh, li accetto volentieri!
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