venerdì 7 dicembre 2007
Spritz e priorità
Premessa per chi non lo sa: lo spritz è una bevanda color tramonto, a base di Aperol o Campari, consumata come aperitivo. Per estensione lo spritz è anche il rito che si consuma nella padovana piazza delle Erbe: un "aperitivo di massa" che coinvolge centinaia di giovani, in particolare il mercoledì sera.
Non gli sprechi. Non le nomine in consigli di amministrazione da 400 euro al mese in su (che pare poco, ma se uno siede in 3, 4, 6 Cda...). Non le sparate sulla necessità di riscoprire il lato positivo di Adolfo Hitler (È successo! Consigliere regionale Foggiato, in diretta su Telenordest: «Nel nazismo poteva esserci qualcosa di buono» ). Non la faziosità per cui la parte avversa è sempre in torto. La cosa che odio di più della politica locale è un'altra: quando nasce un "tema" che riguarda la città, quello diventa il tema. L'unico che vale affrontare. Tutto il resto, chissene.
Faccio un esempio pratico, quello che mi ha fatto tornare su la bile 10 minuti fa. Il prossimo Consiglio comunale ha all'ordine del giorno quattro mozioni sul fenomeno spritz. Quattro. Si va dalla richiesta di convocare il Consiglio per "un'atto di indirizzo sulla questione spritz" (Forza Italia) alla proposta di istituire una Commissione speciale sullo spritz della quale in effetti i padovani sentono la mancanza (Sempre Forza Italia, ma un'altra corrente). Più decisa la consigliera leghista Mariella Mazzetto, quella che ama portare i maiali al pascolo: la sua mozione "Fenomeno spritz - Soluzioni" ci fa sorgere spontanea la domanda: se ha la soluzione in tasca perché non l'ha tirata fuori prima? Chiude la consigliera Verde Aurora D'Agostino: la sua mozione svela che "I giovani non vogliono solo lo spritz". E in effetti almeno un'oliva e due patatine ci stanno.
Possibile? Non nego che la questione spritz possa avere la sua importanza: probabilmente la mole di giovani crea qualche disagio, sicuramente le teste di cavolo piene di alcol che pisciano sul muro non sono il massimo. Ma siamo sicuri che sia questo il problema numero uno di Padova? Personalmente, lo metterei fuori dalla top ten. Curioso, peraltro, che nessuno - nessuno - abbia chiesto di prendere la parola sul Pm10 che ci tormenta (sopra il livello di legge per 122 giorni). O che non si sia mai parlato in Consiglio degli effetti che la costruzione di un tunnel sotto al Dal Molin porterà all'acqua potabile padovana, visto che arriva da una falda proprio sotto la nuova base Usa.
Davanti a queste scelte (cavalcare lo spritz) ti monta il dubbio che, più che risolvere problemi, il politico cerchi visibilità. Ovvero quell'ossigeno che gli permette di essere rieletto. E rieletto. E rieletto. E rieletto.
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