Grazie per avermi accolto in questo spazio libero. è da tempo che avevo voglia di parlare della schiavitù percepita. Non esiste una schiavitù oggettiva, anche quando questa si manifesta nele forme delle catene. Le catene più spesse, più doppie e più pèericolose, quelle che nessuna cesoia potrà mai rompere, sono quelle mentali. Che ti rendono un automa gesticolante come se ti muovessi in una palla di vetro. Che non ti fanno avere il coraggio di alzare la testa, forse perché ritieni che sia già troppa alta e invece, in realtà, il mento è ancora poggiato sullo sterno. Siamo tutti incatenati, la scomessa è venirne a conoscenza e riconoscere chi ha fatto scattare le manette.
hasta siempre
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2 commenti:
good start
leggere l'intero blog, pretty good
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