mercoledì 28 maggio 2008

Blackberry, il mio nuovo nemico


È arrivata la nuova dotazione aziendale. Un portatile e un cellulare nuovi di zecca, freschi di fabbrica. Ho scritto cellulare ma avrei dovuto scrivere: BlackBerry. Ho scritto BlackBerry ma avrei dovuto scrivere: il mio nuovo nemico numero uno. Il tanto decantato dispositivo tecnologico, sfoggiato con una certa stupida fierezza alle riunioni di lavoro, poggiato distrattamente sul tavolo alle conferenze stampa, nella speranza che qualcuno lo noti sotto la sua custodia in similpelle con marchio, è uno strumento impressionante. Nel senso che fa impressione quanto possa essere complicato effettuare una chiamata con quello che alla fin fine dovrebbe prima di tutto essere un telefono. Una complessità tale da essere seconda soltanto a quella femminile. Così, il primo giorno di "nuova dotazione aziendale" è stato un susseguirsi di telefonate tra colleghi. «Dove cazzo è la rubrica?», chiedo angosciato al collega nerista. Che mi risponde - che cosa irritante - con una domanda: «Come si fa a nascondere il numero del chiamante?». Tutte chiamate fatte, beninteso, dai cellulari personali. E adesso anche gli sms li mando dal mio Nokia. Perché il geniale inventore del BlackBerry ha pensato bene di fare una tastiera con le lettere disposte "quasi" come su quella del Pc. Col risultato che scrivo cose tipo: "Bt tuju, kdggi tybbbi", che poi sarebbe "Va bene, mille battute". Sembra urdu.

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